La critica nella musica (e non solo) è sacrosanta, ma in tutto ciò è focale la buona comunicazione. Una buona comunicazione è tale se c'è un ascolto reciproco. Mi sembra chiaro che un grande problema dei nostri tempi, sia la mancanza di tempo (gioco di parole), quindi conseguente mancanza di ascolto, approfondimento, empatia, poi. Ognuno è perso nei social (anche gli artisti che poi hanno spesso dei crolli) che sono dispersivi; ognuno è nel proprio spazio circoscritto, nella propria community su misura. Si perde così la serendipità che può fruttare cose positive. Dovrebbero esserci altri spazi di condivisione, di lavoro, di critica sia per tutte le figure nella musica che per gli ascoltatori. Ma questo è un altro discorso.
La critica nella musica (e non solo) è sacrosanta, ma in tutto ciò è focale la buona comunicazione. Una buona comunicazione è tale se c'è un ascolto reciproco. Mi sembra chiaro che un grande problema dei nostri tempi, sia la mancanza di tempo (gioco di parole), quindi conseguente mancanza di ascolto, approfondimento, empatia, poi. Ognuno è perso nei social (anche gli artisti che poi hanno spesso dei crolli) che sono dispersivi; ognuno è nel proprio spazio circoscritto, nella propria community su misura. Si perde così la serendipità che può fruttare cose positive. Dovrebbero esserci altri spazi di condivisione, di lavoro, di critica sia per tutte le figure nella musica che per gli ascoltatori. Ma questo è un altro discorso.